Studiare all’estero in boarding school: I consigli dei genitori per i genitori

Studiare all’estero è un’esperienza fondamentale per la crescita e il futuro di studenti e delle studentesse ed è ovviamente anche una scelta non sempre facile per i genitori.

Proprio per approfondire il punto di vista dei genitori, ho invitato il dott. Armando Coppola e la dott.ssa Patrizia Basilio a parlare della loro esperienza di genitori di due studenti e dei motivi che li hanno portati a scegliere per loro l’esperienza di scuola superiore all’estero in boarding school inglese.

Insieme, abbiamo parlato dei motivi della loro scelta, dei risultati ottenuti dai figli e dei motivi per cui consigliano questo tipo di esperienza ad altri genitori e famiglie, oltre ad alcuni consigli su come affrontare la distanza.

Trovi l’intervista completa sul mio canale Youtube.

Qui si seguito gli highlights della nostra conversazione.

Buona lettura!

studiare all'estero in boarding school inglese: l'esperienza dei genitori

Voi avete iniziato il vostro viaggio come genitori di studenti exchange 6 anni fa, con Mario, che dalla scuola internazionale in Italia è andato in Inghilterra in college ad Ellesmere.

Quali sono stati i motivi che vi hanno portato a scegliere la boarding school in Inghilterra per Mario?

L’esigenza iniziale era quella di poter combinare una formazione accademica internazionale di qualità con la pratica agonostica dello sport, in particolare del calcio.

Praticare sport a livello agonistico in Italia creava spesso problemi a Mario, perchè spesso doveva perdere lezioni oppure perdere allenamenti.

Ovviamente, data l’età (14-15 anni), lui avrebbe sempre dato priorità al calcio, mentre per noi mantenere il focus sulla scuola era importante per il suo futuro.

Per questo abbiamo contattato lei, e siamo riusciti insieme a trovare un’ottima soluzione che combinasse formazione accademica in boarding school e possibilità di praticare calcio a livello agonistico studiando all’estero.

Come programma abbiamo scelto il percorso IB International Baccalaureate per la spendibilità dopo il diploma e, a distanza di 4 anni, siamo più che soddisfatti, sia per il proseguimento del percorso universitario all’estero che come crescita, autonomia, maturità ottenute.

Una domanda che spesso i genitori mi fanno riguarda l’aspetto dell’assistenza, cura e sicurezza degli studenti all’estero in college e boarding school.

Qual è stata la vostra esperienza?

La nostra esperienza è stata molto positiva. Ovviamente avevamo delle paure iniziali, legate al fatto di avere un figliodi 15 anni che stava per lasciare casa, minorenne, ma quando siamo andati a visitare il college, prima di confermare l’iscrizione, abbiamo trovato una struttura scolastica super-organizzata, in cui gli studenti sono seguiti a 360 gradi, e questo ci ha subito rassicurati.

Infatti, per la seconda figlia, Francesca, abbiamo ripetuto la stessa scelta, e a 14 anni ha appena iniziato a frequentare una boarding school in Inghilterra anche lei, dove rimarrà per tutti i 4 anni di scuola superiore. Abbiamo scelto, con il suo supporto, la scuola Felsted.

Questo perchè con Mario abbiamo avuto modo di notare che frequentare solo gli ultimi due anni di scuola superiore all’estero comportava alcune difficoltà iniziali di inserimento, non tanto per l’inglese (era già in una scuola internazionale in Italia) quanto per le differenze di programmi scolastici e modalità di insegnamento.

Con Francesca abbiamo quindi scelto di farla iniziare prima, ovviamente senza imposizioni. Lei stessa ha scelto di partire presto, perchè sapeva dall’esperienza del fratello quali benefici può avere da questa esperienza.

Come si affronta la sindrome da “nido vuoto”, con entrambi i figli all’estero?

La mancanza si sente ovviamente, e va detto che per fortuna le videochiamate aiutano molto.

Specialmente con il primo figlio è stata più dura, ma poi pensi che è una scelta fatta per il loro futuro, e quando li sentiamo sappiamo che sono felici e sereni, e sappiamo in che contesto vivono e studiano, e siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta, come insegnanti, compagni, scuola.

Le videochiamate riducono le distanze, adesso noi abbiamo Mario negli Stati Uniti all’università e Francesca in Inghilterra, e ci diamo gli appuntamenti di famiglia per chiamarci, con i fusi orari. Poi con Francesca, come facevamo con Mario, periodicamente andiamo a trovarla o ritorna lei durante le vacanze trimestrali.

Ovviamente per esempio, anche se ha scelto lei di partire, Francesca in aeroporto ha pianto, ma poi il tempo di arrivare in college, ci ha chiamato e già aveva conosciuto delle compagne, era più serena.

Tornando a Mario, che adesso è all’università negli Stati Uniti, che benefici ha tratto dai suoi due anni all’estero in college inglese?

Nonostante una parte dell’esperienza di Mario sia stata in DAD, per via del covid, i mesi trascorsi in boarding school sono stati importanti, per prepararlo all’ammissione alle università americane. Infatti ha potuto continuare a studiare all’estero, prima a Charleston in West Virginia, e poi grazie alla maturità acquisita negli anni all’estero, ha iniziato a dare più priorità allo studio.

Questo ha fatto sì che dopo i primi due anni di università americana decidesse di trasferirsi in un’università migliore, a Philadelphia, che è tra le migliori 20 università al mondo per qualità accademica, alla quale è stato ammesso anche con una borsa di studio per merito accademico, per i suoi voti.

Quello che vorremmo dire ad altri genitori è che questo tipo di esperienza all’estero, fatta fin da piccoli, aiuta i ragazzi ad acquisire consapevolezza di sè stessi. Lei ricorderà che all’inizio dei nostri contatti, Mario non sapeva nemmeno cosa studiare, sapeva solo di voler giocare a calcio, ma non esiste solo il calcio nella vita, e bisogna pensare anche al lungo termine per il futuro.

Il risultato di questo percorso è stato di aiutarlo a capire cosa fare nel suo futuro, come lavoro, e come studio, con un punto di vista molto più adulto e maturo.

L’esperienza fatta in boarding school inglese la porta ancora con sè, perchè l’ha aiutato ad imparare ad adattarsi a nuovi contesti, a fare amicizia, e adesso che è ancora più lontano dall’Italia questo è fondamentale per badare a sè stesso, organizzarsi.

Credo proprio che un genitore che sta pensando all’università all’estero per i figli dovrebbe tenere presente la necessità di frequentare anche la scuola superiore all’estero, e in boarding school. Almeno, questa è stata la nostra esperienza.

Il grande vantaggio di vivere un’esperienza di studio in boarding school è proprio questa maturità che si raggiunge.

Quali consigli dareste alle famiglie che stanno pensando ad un anno all’estero o più anni in boarding school per i propri figli?

Il primo consiglio è quello di capire cosa vogliono fare i figli, ascoltare loro. Noi genitori possiamo dare loro le possibilità, delle opportunità, ma non possiamo camminare al posto loro.  Quindi ascoltarli, non imporre loro niente.

Dal punto di vista puramente tecnico, ovviamente assicurarsi che partano con un ottimo livello di inglese, perchè non si può essere ammessi ad un buon college all’estero senza inglese, e se il livello non è alto, si ha difficoltà ad inserirsi, a seguire le lezioni, a fare amicizia.

Poi considerare le prospettive per il futuro, se ci sono già dei progetti e scegliere per tempo in base a quelli.

Nel nostro caso, Francesca vuole studiare medicina negli Stait Uniti, perchè è un Paese che dà molte possibilità e quindi iniziare presto a studiare all’estero e prepararsi alle ammissioni universitarie è stata quasi una scelta obbligata.

Rispetto alla scuola italiana, che è piuttosto nozionistica, un percorso di studio all’estero in boarding school è diverso, specialmente nel caso del programma IB, perchè aiuta gli studenti a crescere e a imparare a pensare con la propria testa, a prendere decisioni.

Ricordo il primo colloquio fatto con il preside del college e con Mario.

Il preside gli disse “Non è importante il voto che prenderai a scuola o che prendi adesso, A me interessa che tu sappia trovare una soluzione al problema, perchè questa capacità ti sarà utile nella vita“.

Questo approccio che incoraggia al ragionamento e all’autonomia è quello che ha permesso a nostro figlio di crescere e affrontare le fasi successive al diploma.

Crescendo, si è anche impegnato di più nello studio: anni fa aveva voti non proprio alti, ma crescendo, comprendendo l’importanza dello studio è migliorato, adesso prende voti alti, e ha anche avuto borse di studio per questo.

Se 5 anni fa ci avessero detto che avrebbe raggiunto questi risultati, avremmo detto che non era possibile, non con nostro figlio.

Quanto sono state importanti sport e attività extra-curriculari nel percorso all’estero di Mario e per la sua crescita?

Le attività extra-curriculari sono molto importanti.

In Italia sono poche le opzioni disponibili, spesso nessuna, a parte alcuni progetti PON che spesso si ripetono uguali ogni anno, non su misura degli studenti.

Quello che abbiamo visto con Mario è che nelle boarding schools, che sono charities quindi enti senza scopo di lucro, è che le attività extra-curriculari sono legate al sociale spesso.

Mario faceva giardinaggio, per esempio, altri compagni facevano volontariato nel sociale, in attività del comune. Il giardinaggio era un club il cui obiettivo era tenere in ordine i giardini pubblici della cittadina in cui si trova la scuola, quindi con lo scopo di contribuire e capire il senso del bene pubblico. 

E poichè le attività extra-curriculari sono numerose e si possono scegliere, questo aiuta gli studenti a delineare meglio il proprio percorso di formazione e che sentono più vicine ai propri valori e modo di essere. 

Questo è un punto importante: spesso si pensa che le boarding schools siano torri d’avorio isolate, invece sono scuole integrate nel territorio in cui si trovano.

Così si impara il senso di responsabilità verso il mondo esterno e che se si hanno molte possibilità economiche, bisogna dare qualcosa in cambio alla società, iniziando dalle attività e dal volontariato.

Come riassumereste in 3 parole l’esperienza in boarding school all’estero dei vostri figli?

In 3 parole chiave, possiamo dire:

  • Maturità
  • Consapevolezza
  • Conoscenza

Per Conoscenza intendiamo quella accademica, certo ma anche conoscenza del mondo, perchè sono ambienti internazionali, in cui sono presenti studenti provenienti da tutto il mondo, il che permette di confrontarsi anche con culture diverse dalla propria.

In conclusione, per noi questo tipo di esperienza di studio in boarding school è stata assolutamente positiva e ha avuto riscontri e vantaggi superiori alle aspettative, per questo abbiamo scelto di continuare anche con nostra figlia Francesca.

E’ un’esperienza che raccomandiamo a tutte le famiglie per il futuro dei loro figli.

Vuoi saperne di più sulle opportunità di studio all’estero in boarding school?

E’ possibile iscriversi ad una boarding school e college privati all’estero in:

  • Regno Unito
  • Stati Uniti
  • Canada
  • Svizzera
  • Australia

E’ possibile partire già dai 10 anni in su, e iscriversi ad una boarding school privata per:

  • un trimestre o semestre scolastico all’estero in scuola superiore
  • da 4 a 6 settimane a fine anno scolastico (Giugno) in scuola media o superiore con l’opzione Integration
  • un anno scolastico all’estero in scuola superiore
  • più di un anno scolastico consecutivo in scuola media o superiore
  • diplomarsi all’estero

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Antonella Crisafulli

Antonella Crisafulli

International Educational Consultant e Orientatore per percorsi di studio all’estero in scuole superiori e università e vacanze studio.
Aiutare gli studenti a trovare il percorso di studi all’estero più adatto alle loro aspirazioni è quello che amo del mio lavoro.
Non concordo con chi definisce i “giovani di oggi” in modo negativo. Dietro insicurezze, atteggiamenti baldanzosi o silenzi, si nascondono sogni, progetti e potenzialità tutte da scoprire.
I miei interessi spaziano dalle lingue straniere all’interculturalità, alle neuroscienze e la pedagogia, la didattica, la psicologia, il marketing, l’arte.
Il bello di questo lavoro è anche che tutto ciò che imparo in modo autonomo mi “aiuta ad aiutare” in modo più consapevole.
Su questo sito web e blog condivido idee e informazioni per le famiglie e gli studenti interessati a intraprendere un percorso di studio all’estero.

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