La Cerimonia di Graduation all’estero

Graduation Ceremony all’estero: come funziona e chi può partecipare

Tra le possibili esperienze che aspettano gli studenti iscritti ad un anno scolastico all’estero, specialmente negli Stati Uniti, c’è quella di partecipare alla cerimonia di Graduation.

Si tratta di un evento iconico nella visione delle high school e università americane, al pari del ballo di fine anno (il Prom).

Diventata famosa anche in Italia grazie alle serie tv e i film per adolescenti (e non solo), la graduation è un evento che associamo ormai automaticamente alle scuole superiori e università negli Usa.

Vediamo come è nata questa tradizione, in quali altri Paesi è diffusa e a quali altri eventi scolastici può partecipare chi frequenta una high school o università all’estero.

La cerimonia di Graduation

Quando parliamo di Graduation, pensiamo a 2 capi di abbigliamento: la toga e il caratteristico cappello squadrato, o tocco, indossati insieme agli altri compagni di scuola o università a fine percorso di studi.

La cerimonia di Graduation non è una tradizione solo americana.

Paesi come Regno Unito, Canada, India, Giappone, Svezia, Sud Africa hanno cerimonie di Graduation sia per la Laurea o Master che, in molti casi, per il diploma di scuola superiore.

Alcune cerimonie sono molto famose, o rese tali per l’alone di mistero anche in epoca moderna.

Un esempio è la cerimonia di laurea dell’università di Cambridge presso la Senate House, per la quale vige tutt’oggi il divieto assoluto di fare foto o riprese.

Ho potuto assistire a questa cerimonia qualche anno fa, ed è un evento decisamente molto affascinante.

Perché si usano tocco e toga (Cap and Gown) nelle cerimonie di Graduation all’estero?

La cerimonia di diploma o laurea ha origini molto antiche.

Per esempio, abbigliamento e cerimoniale delle Graduation hanno origine nelle tradizioni accademiche del XII e XIII secolo.

In origine, le università erano istituti fondati dal clero e frequentate da uomini del clero.

In queste istituzioni sia i professori che gli studenti indossavano toga e tocco quotidianamente, a simbolizzare non solo il loro status di religiosi, ma anche per differenziarsi dai residenti della città in cui l’università aveva sede.

Questo abbigliamento li identificava infatti come accademici e uomini di lettere.

Oggi i colori delle toghe, i nastri abbinati, il cappello stesso hanno fogge leggermente diverse dall’originale nero integrale dell’epoca.

Tuttavia, il simbolismo legato a questo abbigliamento è rimasto a rappresentare un momento di unità dell’istituto di appartenenza durante eventi ufficiali di scuole e università.

Anche gli exchange students in high school all’estero partecipano alla graduation!

Nei secoli, le cose sono parecchio cambiate, e la cerimonia di Graduation adesso si applica in senso esteso anche ai diplomi di scuola superiore, almeno nelle high school e boarding schools negli Stati Uniti e Canada.

Chi ha avuto un amico che ha completato la scuola superiore all’estero, infatti, ha sicuramente visto sue foto con cappello e toga di ordinanza celebrare il suo giorno di fine high school e il diploma conseguito.

Infatti, anche gli studenti exchange che hanno conseguito il diploma di high school all’estero partecipano alle cerimonie di Graduation, al pari dei loro compagni di scuola americani o canadesi.

Non c’è solo la Graduation: l’importanza di celebrare i successi scolastici di tutti

Ci sono, nella tradizione Americana e Canadese, altri eventi e celebrazioni a cui gli studenti locali e exchange partecipano.

Molte high school estere hanno un evento di fine anno che si chiama School Leaving Day, al quale partecipano tutti gli studenti, non solo i diplomandi.

Spesso si tratta di una cerimonia vera e propria che si svolge in un giorno diverso dalla graduation, con cerimoniale simile:

Toga, Cappello, Palco, e la tradizionale sfilata di tutti gli studenti che hanno completato l’anno scolastico, con lancio del cappello collettivo alla fine, proprio come nelle serie tv!

Il senso di queste celebrazioni è quello di celebrare un passaggio, anche il semplice passaggio da un anno di scuola all’altro, celebrandone difficoltà superate e il successo di poter andare avanti nel proprio percorso scolastico.

Qualcosa che, nella cultura anglosassone, va celebrato.

A fine anno, insomma, ci si arriva tutti insieme, con il contributo di tutti, e lo si celebra tutti insieme, studenti e professori.

Un’idea per noi rivoluzionaria, e un evento che riempie giustamente di orgoglio studenti all’estero e i loro genitori rimasti in Italia.

La Graduation di Laurea e il Commencement Speech

La cerimonia di Graduation alla fine del percorso di laurea appartiene alla tradizione di numerosi Paesi, come il Regno Unito, Stati Uniti o Canada.

Di solito, questa cerimonia è anche l’occasione per il cosiddetto Commencement Speech, il discorso di “inizio”, inteso oggi come inizio della vita lavorativa e adulta post-laurea.

In origine, si trattava un discorso fatto prima dell’inizio della fase accademica successiva, ovvero prima dell’inizio del master o post-laurea e della vita accademica di più alto livello.

Famosissimo il commencement speech di Steve Jobs del 2005 alla Stanford University, e il suo “Stay Hungry. Stay Foolish.

Negli decenni, hanno tenuto Commencement Speech personaggi del calibro di Winston Churchill, John F. Kennedy e Donald Trump.

Anche questo è un modo per celebrare il successo raggiunto, con il conseguimento della Laurea, e un’occasione per incoraggiare e ispirare gli studenti all’ingresso nella vita adulta.

Studiare all’estero: un traguardo da celebrare

Ritengo sia bello che anche gli studenti exchange che frequentano un periodo all’estero possano partecipare a queste celebrazioni.

Non si tratta di pura apparenza, o di un’occasione per fare bellissime foto da condividere sui social.

È una meritata occasione per loro per festeggiare qualcosa in più.

Non importa la durata dell’esperienza all’estero: che si tratti di un trimestre o semestre in boarding school inglese, di un anno scolastico in Canada, del diploma all’estero o di una vacanza studio estiva, non fa differenza.

Decidere di partire, senza genitori, senza amici, verso un Paese diverso, e inserirsi in un gruppo di compagni sconosciuti e in un sistema scolastico nuovo è sempre una scelta coraggiosa.

E portare a termine il periodo di studi prefissati, aver migliorato l’inglese, fatto amicizia, essersi messi in discussione nelle proprie abitudini, aver trovato modi più o meno creativi di tirarsi fuori dai piccoli pasticci quotidiani… è un super successo!

Come un mio studente mi ha detto pochi mesi fa, “non è per tutti andare all’estero”.

È vero.

Non è da tutti decidere di partire, e non è da tutti giorno dopo giorno trovare risorse interiori per farcela.

Assolutamente qualcosa di cui essere molto fieri, e da celebrare, con o senza cerimonie ufficiali, perché la consapevolezza di sé acquisita in questo modo li accompagnerà per tutta la vita.

Per questo è importante celebrarla.

STUDIARE ALL’ESTERO E’ IL TUO SOGNO?

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