STUDIARE IN INGHILTERRA A 14 ANNI: MYP e GCSE?
Per gli studenti e le famiglie che considerano il cambio di scuola superiore dai 14 anni, e il passaggio al sistema scolastico Inglese, è essere interessante esplorare le differenze tra la formazione offerta dal sistema scolastico inglese (GCSE) e quella del sistema internazionale Ib (MYP years).
In questa pagina, scritta proprio per assistere alcune famiglie i cui figli già in Italia frequentano le scuole internazionali con il sistema IB Middle Years, vedremo:
- Le differenze tra MYP e GCSE
- Le materie di studio a confronto tra i due programmi
- Cosa si può scegliere di studiare e cosa no
- Le differenze tra sistemi scolastici e approcci educativi delle due opzioni
- Gli esami finali di biennio
- Come fare la scelta giusta
Differenze tra il Programma Ib Middle Years e Programma inglese GCSE
Gli studenti e le famiglie interessate ad una formazione scolastica di respiro internazionale hanno ampia scelta di programmi disponibili, sia per quanto riguarda le scuole internazionali con sede in Italia che per le scuole estere.
Per le opzioni di diploma, le scelte più frequenti vanno dal diploma IB, al diploma inglese A level, ai diplomi di high school americana o canadese.
Per gli anni precedenti il biennio finale di scuola superiore, la scelta può essere altrettanto articolata, specialmente per gli studenti che frequentano il liceo all’estero dai 13 o 14 anni di età.
Con riferimento al Regno Unito, per esempio, la maggior parte (il 99% circa) delle scuole inglesi, siano esse pubbliche o private, offre l’opzione dell’Year 9 seguito dal biennio del GCSE per i primi 2 anni di scuola superiore.
Alcune scuole, poche per la verità, offrono anche l’opzione dei MYP, ovvero i Middle Years secondo il curriculum del programma preliminare al diploma IB.
Vediamo similitudini e differenze tra questi due programmi: MYP e GCSE, con un occhio anche alla versione internazionale del GCSE, il programma IGCSE, anch’esso altrettanto diffuso.
Materie di studio e contenuti
Il programma MYP, che in effetti inizia a circa 11 anni e prosegue fino ai 16, prevede lo studio di 6 materie e un progetto interdisciplinare.
Il programma GCSE, che inizia a 14 anni e termina a 16, integrato con l’anno chiamato year 9 (a 13 anni), prevede un numero di materie variabili, solitamente tra 8 e 10, da studiare.
Le materie del programma MYP sono “fisse” ovvero occorre seguire una materia per ognuno dei seguenti 6 gruppi:
- Language acquisition
- Language and literature
- Individuals and societies
- Sciences
- Mathematics
- Arts
- Physical education
- Design
Il programma GCSE prevede 3 materie obbligatorie:
- English
- Mathematics
- Science
E altre 5 – 7 materie, a scelta completamente libera, tra quelle offerte dalla propria scuola.
Di solito sono disponibili materie quali arts and design, classical civilisation, computer science, design and technology, drama, geography, history, latin, una lingua straniera a scelta (francese, spagnolo, tedesco, mandarin), music, business, ceramics, media studies, etc…
Questo, per il GCSE, unitamente a materie del programma Enrichment programme (quindi senza esame finale), che comprende Phse (physical and health education) and Citizenship, Physical Education, Creative Arts o Theology Ethics and Philosophy, secondo le scuole.
La maggiore differenza tra MYP e GCSE quindi sta nella variabile “scelta”:
Gli studenti del MYP hanno un set di materie obbligatorie da seguire, mentre gli studenti del GCSE possono personalizzare il proprio percorso di studi già da giovani, selezionando le materie più in linea con i propri interessi.
Per alcuni studenti, potrebbe essere troppo presto scegliere quali materie studiare con il GCSE, mentre per altri questa possibilità di scelta potrebbe fare la differenza, sostenendo un certo interesse per lo studio di alcune materie rispetto ad altre più “odiate”.
La teoria fondante del MYP è infatti che gli studenti debbano affrontare e mantenere lo studio anche di materie non particolarmente amate, in modo da incoraggiarli a trovare metodi di studio alternativi e motivazioni diverse dal semplice interesse spontaneo per lo studio.
Il GCSE si basa invece sul concetto di specializzazione, già in tenera età.
Si tratta quindi di due filosofie pedagogiche diverse.
In questo senso, sono i genitori a dover fare la scelta, tenendo ben presenti le attitudini scolastiche e personali dei propri figli.
C’è differenza nei contenuti dei programmi scolastici?
No.
Secondo studi commissionati dall’ente IBO i contenuti e la preparazione scolastica degli studenti non variano in modo significativo, indipendentemente dalla scelta dei programmi GCSE o MYP.
Da questo punto di vista, quindi, i genitori possono scegliere in modo sereno, secondo altri criteri, come la qualità della scuola superiore presa in esame, le attività offerte e gli sport, l’approccio pedagogico dei due programmi e così via.
Come funzionano i voti e le valutazioni?
Ovviamente, secondo le policy delle singole scuole, entrambi i programmi prevedono pagelle periodiche e a fine anno scolastico.
La differenza sta nel tipo di esame finale di biennio.
Il programma GCSE prevede da sempre un esame finale dopo il biennio (a 16 anni, quindi) prima di accedere al biennio finale di scuola superiore.
Salvo gli anni intorno al 2020 (causa pandemia e blocco degli esami in presenza), gli esami GCSE si basano su papers (domande e temi) standardizzati, predisposti da enti come EDEXCEL PEARSONS, AQA, o CAMBRIDGE per l’ IGCSE.
Essi sono uguali per tutte le scuole che offrono il GCSE.
Inoltre tali esami sono valutati non dagli insegnanti di scuola ma dagli enti esterni stessi.
Parliamo quindi di una modalità di valutazione rigorosa e standardizzata a livello generale.
Il programma MYP in origine, invece, non prevedeva nessun esame finale. In anni recenti, è stato inserito l’esame finale, prima del biennio terminale di scuola superiore, quindi sempre a 16 anni.
Questo esame è un mix tra:
- un progetto individuale valutato internamente dai docenti (il Community Project)
- un progetto (Personal Project) valutato esternamente.
- I veri e propri esami chiamati eAssessment, ovvero esami valutati e svolti interamente online, per tutte le materie. Tuttavia, l’adesione all’eAssessment è facoltativa: ogni scuola MYP può decidere se aderire o meno e quindi se sottoporre i propri studenti ad una prova finale o meno dopo gli anni di MYP.
La presenza degli esami GCSE per tutti gli studenti presenta due vantaggi:
- Prepararsi su un programma standardizzato uniforma la preparazione, e fornisce garanzie alle università sul programma svolto dagli studenti, oltre alla possibilità di comparare i voti degli esami GCSE tra i diversi candidati già in fase di ammissione universitaria, senza aspettare i voti del diploma di scuola superiore. (ricordiamo che le università estere richiedono l’ammissione almeno con un anno di anticipo sul diploma). Non c’è insomma troppo spazio per le valutazioni individuali e differenziate dei diversi docenti. Un argomento scomodo, ma che è attuale: molte volte infatti nelle scuole italiane c’è una disparità di valutazione tra studenti perché frequentanti classi o licei diversi, con docenti con metro di valutazione diverso.
- Gli studenti hanno già una pratica importante di preparazione ad esami ufficiali, senza dover attendere i 18 anni per gli esami di diploma. Imparano insomma il focus sull’obiettivo
Gli argomenti a favore del MYP invece riguardano:
- Il fatto che il MYP sia un framework di studio, più che un programma di studio. Il programma da insegnare è stabilito dall’ente IBO, ma ogni docente può scegliere tempi e modi di insegnamento, per coinvolgere tutti gli studenti con i mezzi e le tecniche più appropriate per la classe. C’è quindi maggiore flessibilità dei docenti di strutturare il programma di studio intorno agli obiettivi di apprendimento e non intorno agli obiettivi di esami finali.
- La possibilità degli studenti di essere valutati in modo personale dai propri docenti, e non da enti esterni in modo impersonale.
Il programma MYP ha un focus sulle skills e le abilità di apprendimento, piuttosto che sui contenuti come il GCSE.
Sono anche questi aspetti pro e contro che non valgono in senso assoluto, ma che vanno valutati dai genitori tenendo presente lo stile di apprendimento del proprio figlio e le sue attitudini.
Ulteriori approfondimenti su https://whichschooladvisor.com/singapore/guides/choosing-a-secondary-school-igcses-or-the-ib-myp/1/ e pagine successive
Cosa scegliere per il primo biennio di liceo: Il GCSE o il MYP?
Non c’è una risposta univoca.
In termini di disponibilità, come già scritto a inizio pagina, le scuole che nel mondo offrono il programma MYP non sono molte.
Con riferimento al Regno Unito, per esempio, esistono probabilmente 3-4 scuole in tutto, prevalentemente scuole private o boarding schools.
È probabile che questo cambi nei prossimi anni, poiché il programma MYP esiste da relativamente poco tempo, e non è ancora molto diffuso.
Entrambi i programmi permettono, a 16 anni, di scegliere il passaggio al biennio finale con il programma preferito, sia esso il programma IB diploma o A level o addirittura il passaggio ad un sistema scolastico americano o canadese di high school.
Anche il ritorno al sistema scolastico italiano è sempre possibile.
Non ci sono quindi problemi di riconoscimento o di valore del titolo intermedio.
In termini di cosa sia meglio per ogni studente, occorre valutare con attenzione tenendo presenti non i desideri dei genitori, il presunto prestigio di uno o dell’altro titolo, ma le attitudini degli studenti, cosa amano studiare, come studiano e cosa gli appassiona, quale stile di apprendimento e di insegnamento sia più adatto, e soprattutto il livello di maturità raggiunto.
Ogni studente è un individuo a sé, e anche nella stessa famiglia, tra fratelli o sorelle, ci sono differenze enormi di personalità, carattere, aspirazioni e interessi, che vanno tenuti presenti.
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Non concordo con chi definisce i "giovani di oggi" in modo negativo. Dietro insicurezze, atteggiamenti baldanzosi o silenzi, si nascondono sogni, progetti e potenzialità tutte da scoprire.
I miei interessi spaziano dalle lingue straniere all'interculturalità, alle neuroscienze e la pedagogia, la didattica, la psicologia, il marketing, l'arte.
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