Usare o non usare le classifiche delle migliori scuole e università per scegliere dove studiare all’estero?
Ogni anno vengono pubblicate numerose classifiche (rankings) di migliori università e scuole nel mondo.
I nomi che solitamente occupano i primi posti sono spesso sempre gli stessi, per esempio Oxford, Cambridge, MIT, Harvard e così via.
Ma sono veramente le uniche università valide?
E rispetto alle scuole superiori, per esempio le boarding schools all’estero, i ranking sono affidabili indicatori delle proprie scelte?
Vediamo insieme di approfondire questo argomento.
Quali classifiche e ranking usare per scegliere dove studiare all’estero?
Tutte e nessuna, per una risposta breve.
Ogni anno vengono pubblicate infatti decine di classifiche, a tema le migliori boarding schools inglesi, le migliori boarding schools con programma IB, le migliori università del mondo o in Europa, le migliori scuole superiori per punteggio di diploma. E così via.
Chi pubblica queste classifiche sono enti di tipo variegato, e nessuno di essi, aspetto molto importante, è un ente istituzionale (Ministeri, Enti di ricerca). Sono sempre, tutte, istituzioni private. E il numero di classifiche pubblicate ogni anno aumenta a dismisura.
Le classifiche più note sono i ranking QS, le classifiche Times Higher e Times, US News, Forbes, ARWU e così via.
Praticamente ormai “chiunque” voglia pubblicare dati sul settore istruzione, specie in ambito universitario, raccoglie dati e pubblica classifiche.
E questo non fa che aumentare la confusione in studenti e famiglie.
Quanto sono utili veramente le classifiche delle migliori università e scuole per scegliere dove studiare all’estero?
Le classifiche delle migliori università o scuole nel mondo sono sempre da leggere con cautela e spirito critico.
I motivi sono molti: principalmente il fatto che non tutte le università e scuole partecipino alle classifiche e che non inviino i dati, proprio per non essere coinvolte in classifiche considerate “di vanità” e che restituiscono sempre risultati parziali.
Inoltre, per lo stesso motivo, sono promosse e esistono come marketing tools da chi le crea per le università stesse che forniscono i dati e ne usufruiscono come elemento del proprio piano promozionale.
Non sono “meriti” falsi, non voglio dire questo, ma sicuramente non esiste un ente esterno istituzionale che crea classifiche e le pubblica.
A pubblicarle sono di solito solo enti privati che offrono anche servizi promozionali aggiunti, e pertanto le classifiche e i risultati vanno sempre letti come uno dei tanti elementi da considerare nella scelta dell’università più adatta, e non come l’unico e solo criterio di scelta.
In base a cosa vengono classificate le università in questi rankings?
Ogni ranking usa dati e parametri diversi, ma purtroppo incompleti.
Le classifiche infatti, essendo tabelle, fatte da numeri e dati, possono prendere in esame solo alcune informazioni, quali reputazione accademica, ratio studenti: staff, presenza di studenti internazionali, numero di domande di ammissione e numero di ammessi, numero di laureati, voti medi finali, numero di pubblicazioni in ambito di ricerca scientifica, sostenibilità ambientale e così via.
Sono informazioni importanti, come eventuale punto di partenza, ma al tempo stesso criteri molto diversi tra loro:
Quanto è rilevante per uno studente con DSA che un campus sia sostenibile a livello ambientale?
E il numero di pubblicazioni scientifiche, sono rilevanti per uno studente che segue corsi di tipo artistico?
E il livello di rilevanza come ente di ricerca, per gli studenti che studiano materie come business, per definizione orientate all’inserimento nel mondo del lavoro dopo la laurea, quando è importante per decidere in quale università studiare?
Mischiare criteri così diversi, alcuni dei quali non numerici (chi calcola la reputazione accademica?) non è utile a dirti qual è la migliore università per te.
Le classifiche sono fumo negli occhi, perché non ti aiutano a decidere in quale Paese, città, università e facoltà potrai crescere e migliorare non solo come studente ma anche come persona, in cui acquisire skills fondamentali per il mondo del lavoro e nella quale ricevere supporto da insegnanti e tutor per credere in te stesso e nelle tue capacità.
Tutto questo, semplicemente, nelle classifiche, non può esserci, perché è diverso per ogni studente e studentessa.
Come ho accennato prima, inoltre, molte istituzioni non aderiscono alle richieste di tutti questi enti di fornire dati per essere inserite in classifiche. Il motivo è legato a principi di integrità: prendiamo il criterio del numero di laureati o diplomati e del punteggio medio finale.
Quanto più è alto, quanto “migliore” è la scuola, la boarding school o l’università, secondo le classifiche.
Davvero è così?
Se in fase di ammissione, ho 100 studenti e scelgo solo quelli con voti altissimi, c’è un’altra probabilità che i voti di diploma o laurea siano altissimi. E gli altri studenti che in partenza avevano voti medi?
È facile far bene con studenti con medie alte, è meno facile e meno scontato offrire un ambiente accademico e residenziale accogliente, in cui ogni studente sia considerato unico con le proprie caratteristiche e potenzialità, e al quale dare le possibilità per essere la versione migliore di sé stessi, anche se non avrà il massimo dei voti alla fine.
Ogni persona, ogni studente e studentessa, ha una storia personale ed accademica, e porta con sé ricchezza e varietà di vedute, di abilità e ovviamente anche di sfide per l’istituzione che la accoglie. La capacità di valorizzare questa unicità in classifica non ci sarà mai, perché non è calcolabile, ma è la più importante.
Come scegliere le migliori università all’estero?
Se vuoi comunque prendere in considerazione classifiche e ranking ecco qualche consiglio per te.
Vai oltre i titoli sensazionalistici dei giornali e leggi i criteri usati per stilare le classifiche, le categorie usate, quante università hanno inviato i dati e quante ne esistono che non hanno partecipato, e chiediti se gli aspetti e i criteri presi in esame sono veramente rilevanti per te e per il tuo progetto futuro.
L’esempio che uso spesso è quello dei ristoranti: tra le decine di ristoranti (e posti in cui mangiare fuori) che esistono nella tua zona, qual è il migliore? E in base a cosa? I tuoi gusti non sono quelli di chi recensisce il ristorante, e magari per te è importante più l’atmosfera e il servizio della varietà del menù, mentre per i tuoi amici è importante la quantità rispetto al prezzo.
Siamo tutti diversi, a partire dalla scelta del posto in cui mangiare il sabato sera. Figuriamoci quando di tratta di scegliere la scuola superiore, il college o l’università all’estero da frequentare.
Non esiste la scuola o l’università migliore in assoluto, esiste quella migliore per te.
Se vuoi individuare l’università migliore per te e per il tuo futuro, parti da te: contattami e richiedi un primo colloquio conoscitivo individuale.
Costruiremo insieme un percorso di consulenza individuale, a partire dalle tue esigenze, competenze e progetti futuri, per individuare l’università o la boarding school migliore per il tuo futuro.
VUOI STUDIARE ALL’ESTERO IN BOARDING SCHOOL O UNIVERSITA’?
International Educational Consultant e Orientatore per percorsi di studio all’estero in scuole superiori e università e vacanze studio.
Aiutare gli studenti a trovare il percorso di studi all’estero più adatto alle loro aspirazioni è quello che amo del mio lavoro.
Non concordo con chi definisce i “giovani di oggi” in modo negativo. Dietro insicurezze, atteggiamenti baldanzosi o silenzi, si nascondono sogni, progetti e potenzialità tutte da scoprire.
I miei interessi spaziano dalle lingue straniere all’interculturalità, alle neuroscienze e la pedagogia, la didattica, la psicologia, il marketing, l’arte.
Il bello di questo lavoro è anche che tutto ciò che imparo in modo autonomo mi “aiuta ad aiutare” in modo più consapevole.
Su questo sito web e blog condivido idee e informazioni per le famiglie e gli studenti interessati a intraprendere un percorso di studio all’estero.